Monastero delle Monache Noto Regina Ecclesiae Netinae
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STORIA
L'attuale monastero delle Carmelitane Scalze sorse per iniziativa della famiglia Messina, di Noto, che aveva due figlie, Anna e Carmela, già religiose nel monastero delle carmelitane di Verona. Le due sorelle premevano presso i Superiori perché anche a Noto sorgesse un monastero. Il Generale dell'Ordine, P. Pier Tommaso, favorevole all'idea, si incontrò con il Vescovo di Noto, Mons. Angelo Calabretta, il quale già da tempo coltivava questo desiderio e perciò subito mise a disposizione metà del Seminario estivo in contrada S. Giovanni. I lavori di restauro e di adattamento dello stabile furono affrontati con generosità dalla famiglia Messina.
Il 22 dicembre 1948 la S. Sede autorizzò la fondazione. Il 18 gennaio 1949 giunsero dal monastero di Verona sette monache accompagnate dal P. Provinciale del Veneto, P. Angelo dello Spirito Santo: M. Teresa Margherita del S. Cuore di Gesù, priora, Sr. M. Isabella della SS. Trinità, sottopriora, Sr. Paola M. del SS. Sacramento, Sr. M. Carmela del S. Cuore (Carmela Messina, di Noto), Sr. M. Grazia dell'Incarnazione, professa semplice, Sr. M. Teresa della SS. Trinità, professa semplice, di Catania, e Sr. Giovanna della Croce, conversa. Quello stesso giorno il Vescovo volle dare al nuovo monastero il titolo di "Regina Ecclesiae Netinae", cioè Regina della Chiesa di Noto, che è la Madonna della Scala. Tutte le monache dettero il proprio contributo all'edificazione del Carmelo, secondo le direttive avute dal P. Gabriele di S. Maria Maddalena, primo direttore spirituale della comunità.
Le cinque carmelitane fondatrici partirono da Verona il 13 gennaio 1948, dopo aver festeggiato il Santo Bambino di Praga. Durante la sosta che fecero a Roma, nel monastero di "Regina Carmeli", dove erano ospiti, si stava celebrando ancora la festa del Santo Bambino. Il predicatore del primo corso di esercizi spirituali a Noto, P. Bernardo dei Sacri Cuori, avendo appreso le molte difficoltà del nuovo monastero, suggerì di affidare la fondazione a Gesù Bambino di Praga. La comunità perciò accolse volentieri la proposta, impegnandosi a onorare il Santo Bambino, solennizzando la festa, istituendo la Pia Unione di Gesù Bambino, facendo una memoria particolare ogni 25 del mese e dando a una novizia il "cognome" del Bambino Gesù di Praga. La comunità, fedele a questi impegni e avendo sperimentato la protezione del Santo Bambino, lo ha considerato come "vero fondatore" del monastero.
Madre Maria Grazia dell'Incarnazione di Taranto ha vissuto per 50 anni nel monastero di Noto, di cui quasi 30 come Priora della comunità e più volte Maestra di formazione.
Madre Teresa di Gesù Bambino visse nel monastero di Noto per 45 anni, dei quali due trienni come Priora.